martedì 13 ottobre 2015

SiaMo anDati tuTTi al MusEo!

Visita al centro museale dell’Università Federico II
a cura di Umberto Laperuta

«È insopportabile vedere a Napoli i bambini in strada imitare i più grandi e darsi allo scippo o altre illegalità.
Dobbiamo dare loro i luoghi e i tempi per essere bambini e giocare».
Maurizio Valenzi
(Sindaco di Napoli anni ’70)

Vorrei parlarvi di una Domenica mattina trascorsa insieme ai bambini e gli operatori del CentroInsieme. INSIEME è una parola che dovremmo trasformare in un imperativo categorico se vogliamo creare un clima di normalità in certe realtà della nostra città, dove i bambini sono costretti ad una vita più simile ad un’interminabile gara ad ostacoli, dove sono costretti a partecipare subendo delle penalità.
Il CentroInsieme è un’associazione, un doposcuola creato qualche anno fa in uno scantinato della Vela Verde a Scampia, in un paesaggio surreale, nel grigiore di edifici fatiscenti, verde incolto e discariche a cielo aperto. Trovi questo luogo coloratissimo ed accogliente, una testimonianza di una vita che resiste nonostante tutto, nonostante la violenza della Camorra e l’abbandono delle istituzioni durato per decenni, e dove solo alcune realtà associative si ostinano a proporre e produrre speranza, spinti dalla testarda convinzione che bisogna ripartire da loro, dai bambini, fornendo loro esempi diversi, nutrirli della speranza che un’altra vita è possibile. 

CentroInsieme  è costituito da educatori animati da un’umanità viva e rara, per lo più giovani, professionalmente equipaggiati, si occupano di non far mancare a questi bambini l’occasione di un BENE primario qual è l’istruzione, un porto sicuro per bambini che vivono tra questi edifici a forma di navi dalle Vele logorate dagli egoismi e dalla disumanizzazione, spesso provenienti da contesti familiari problematici, vivono in costante attesa di trovare il loro prode capitano in grado di prenderli per mano e guidarli in mare aperto. Ecco, per i bambini delle Vele di Scampia il CentroInsieme è questo, una bussola per orientarsi in una vita troppo spesso sferzata dalla burrasca. Tempo fa promisi a quei bambini ed agli operatori di accompagnarli in una visita al centro museale dell’Università Federico II: Musei di Mineralogia, Antropologia, Zoologia e Paleontologia. 
Ne parlai al Direttore , la Prof.ssa Ghiara, volevo che quella occasione diventasse per i bambini un “ giorno speciale”, e così poi è stato.  La Prof. Ghiara predispose una visita guidata ai musei con il personale più qualificato, le Dott.sse Roberta Improta, Carmela Petti, Mariella Del Re, Lucia Borrelli e Rosanna Del Monte, non solo preparatissime, ma anche dotate di una grande passione per il loro lavoro e grande capacità di trasmetterla agli altri, e quindi di catturare l’interesse dei giovani visitatori. Aspettai l’arrivo del gruppo proveniente da Scampia alla fermata della Metro Università nell’ora stabilita, e puntuali vidi apparire  dalle scale della stazione una ventina di marmocchietti dagli occhi vispi e curiosi, con i loro coloratissimi zainetti, ci disponemmo in fila per due e ci avviammo ai musei.


Qui la  prima particolarità, i più grandi tra loro si preoccupavano di proteggere quelli più piccoli perdendoli per mano lungo la strada, qualcuno si  carica  il compagno più piccolo sulle spalle, perché particolarmente stanco per la sveglia suonata all’alba. Giunti al museo ci affidano a guide diverse dividendoci in due gruppi,  almeno per i primi due musei per poi riunirci e visitare tutti insieme i due siti più grandi. Bambini attenti e curiosi di tutto, domande innocenti ma pertinenti e massima attenzione durante le spiegazioni delle guide. Bambini affamati di apprendere cose nuove e di lasciarsi affascinare da ciò che li circonda,  estasiati mentre passeggiavano tra animali fantastici come i Mammut ed i Dinosauri, ma anche rapiti dai coloratissimi minerali e candidamente sorpresi nell’apprendere quanti di quelle “pietre” coloratissime, anche se in altre forme, ma fanno parte del loro quotidiano. Per oltre 20 anni l’edificio che ospita i musei federiciani è stato il mio posto di lavoro, e spesso mi è capitato di incrociare gruppi scolastici in visita ai musei, il più delle volte la scena a cui mi è capitato di assistere è stata lo sciamare dei bambini e le classiche scivolate sui lucidi pavimenti degli ampi androni, le grida in attesa del ritorno dell’eco, seguiti dalle urla delle insegnanti che tentavano di ricompattare il gruppo. Invece con i bambini del CentroInsieme no, mi ha molto colpito la loro “compostezza”, la loro maturità innata, il loro istintivo senso di responsabilità, consapevoli di vivere un’esperienza forse irripetibile, e il bellissimo aiutarsi reciprocamente, segno di un ottimo lavoro svolto in questo centro e segno di uno spirito di solidarietà tipico dei quartieri più poveri. 


Una bella ed utile gita, un’esperienza che ha rafforzato in me l’idea che è fondamentale educare i bambini fin dai primi anni della loro vita, al BELLO, al BENE,  perché queste restano le basi dell'educazione di tutti gli esseri umani, per far crescere adulti meno rancorosi.







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